La Cessione del Quinto è la tipologia di finanziamento perfetta per i dipendenti privati a tempo indeterminato, nonché per i lavoratori statali e pubblici. Ma non solo: la Cessione del Quinto è un prestito adatto anche ai pensionati e da quando questo prodotto è stato aperto anche alla loro platea, si sta confermando sempre più come una delle tipologie di finanziamento più richieste per ottenere liquidità. Ma se si è titolari di trattamento pensionistico, come funziona la Cessione del Quinto? Per comprendere il concetto di Cessione del Quinto della pensione è fondamentale distinguere questa forma di finanziamento dal prestito personale. Cerchiamo di approfondire. Il prestito personale, detto anche prestito fiduciario, viene erogato dalle banche in seguito ad approfondite analisi di fattibilità in cui si incrociano gli aspetti reddituali e lavorativi del cliente con le banche dati (Crif, Experian, ecc), nonché gli eventuali impegni in essere da parte del richiedente con altri istituti di credito. Il tasso di interesse varia da istituto ad istituto in base al profilo di rischio del cliente, alla durata e all’importo richiesto. La Cessione del Quinto rappresenta un tipo di finanziamento nel quale il richiedente si impegna a restituire l’importo ricevuto attraverso una detrazione automatica della rata dalla propria pensione. Questa detrazione mensile non può eccedere la quinta parte del totale della pensione. Quello che rende unica questa forma di prestito per i pensionati è il metodo di rimborso, che avviene mediante una trattenuta diretta mensile da parte dell’INPS sul cedolino pensionistico, con una polizza assicurativa sulla vita compresa nella rata. Anche per i pensionati, la Cessione del Quinto prevede un tasso di interesse fisso e può avere una durata massima di 10 anni con scadenza fino a 87 anni con importo massimo richiedibile di 75.000 euro. Okay, ma tutti i pensionati possono accedere al prestito? No, vediamo quali… Il prestito tramite Cessione del Quinto per pensionati INPS è realizzabile per ogni tipo di pensione INPS, ex Inpdap ed ex Enpals, nonché per i titolari di pensioni di altri enti. Sono invece esclusi coloro che percepiscono: – assegni sociali; – assegni al nucleo familiare; – assegni di sostegno al reddito; – assegno mensile per l’assistenza ai pensionati per inabilità; L’età massima per accedere alla Cessione del Quinto se si è pensionati è di 87 anni – ciò significa che al momento della restituzione del debito relativo al prestito ottenuto, il pensionato non può avere più di quella età. Come richiedere la Cessione del Quinto per i pensionati INPS Per informazioni senza impegno, compilare il modulo di richiesta preventivo sul presente sito cliccando su questo link oppure telefonare al seguente numero di tel. 039 3940911. Una volta firmato il contratto, per la liquidazione effettiva i tempi di erogazione del prestito richiedono da 3 a 10 giorni circa.
Quando si hanno dei progetti in cantiere e dei sogni da realizzare, spesso la soluzione per ottenere la liquidità necessaria è quella di richiedere un prestito. Eppure, i timori circa i finanziamenti possono alle volte essere molteplici, ma non del tutto fondati. Per prima cosa, è da chiarire il concetto che richiedere un prestito presso una società finanziaria che opera con professionalità e trasparenza è sicuramente diverso da farlo con chi opera senza offrire anni di esperienza alle spalle e feedback autentici e tangibili di clienti che hanno visto soddisfatte tutte le proprie esigenze. Ma quali sono le 3 paure più comuni sui prestiti? Scopriamolo insieme in questo articolo del nostro blog! 3 paure comuni sulla richiesta di prestito (e perché vanno sconfitte) 1. Il costo: una delle paure principali circa il mondo dei prestiti è il costo relativo al rimborso della liquidità ottenuta. Ci saranno spese nascoste? Il prestito a lungo andare diventerà troppo oneroso? In realtà, è possibile affidarsi a tipologie di finanziamento – come la Cessione del Quinto – che offrono tassi vantaggiosi, molto più convenienti dei comuni prestiti personali, nonché la consapevolezza di pagare una rata fissa che mensilmente non eccede mai un quinto della propria busta paga o del cedolino pensione. 2. Paura di non poter pagare le rate: la Cessione del Quinto è per sua natura una tipologia di prestito che offre comodità perché le rate sono fisse per tutta la durata del finanziamento e il rimborso avviene direttamente tramite trattenuta da busta paga (o cedolino pensione), senza sacrificare il proprio bilancio. 3. Tutte le società finanziarie sono uguali e poco serie: conosciamo la diffidenza che c’è verso le società finanziarie, ma in Fin Solution rompiamo gli stereotipi! Siamo guidati dall’integrità, dalla trasparenza e dalla professionalità. Ogni cliente è unico e il nostro impegno è offrire un servizio affidabile e di qualità. Ma la Cessione del Quinto… Fa per te o no? Se ti abbiamo confortato su questi timori circa i prestiti e stai pensando che una Cessione del Quinto potrebbe essere il finanziamento che fa al caso tuo, ricordati che la Cessione del Quinto è indicata e ideale per: – i lavoratori dipendenti privati con assunzione non inferiore ai 6 mesi (e azienda con un minimo di 15 dipendenti) – chi ha un contratto a tempo indeterminato (no apprendistato, stage, no autonomi, no determinato) – chi è lavora nel settore pubblico o statale – chi fa parte delle Forze dell’Ordine – chi è percettore di pensione (no invalidità civile) e percepisce un cedolino con un mensile di almeno 700 euro circa
Abbiamo già evidenziato quali siano i vantaggi, per coloro che rispondono ai requisiti necessari, di accendere una Cessione del Quinto per finanziare i propri progetti, rispetto al ricorrere a un altro tipo di prestito personale. La Cessione del Quinto, infatti, non smette mai di riconfermarsi come una delle tipologie di finanziamento più convenienti per la sua competitività in materia di tassi e rate fisse, nonché per la comodità che riguarda il pagamento stesso del debito nel corso della sua durata. Se hai già una Cessione del Quinto in corso ma ti ritrovi nella condizione di dover richiedere nuova liquidità, la soluzione migliore potrebbe essere il cosiddetto Doppio Quinto dello stipendio, ovvero l’affiancamento al finanziamento acceso della Delega di Pagamento. Cos’è la Delega e quali sono i vantaggi di unirla alla Cessione del Quinto? Con il termine delega di pagamento si intende un prestito con pagamento rateale concesso al lavoratore dipendente di amministrazioni statali, pubbliche, para-pubbliche e private estinguibile con trattenute di quote della retribuzione mensile direttamente dalla busta paga (proprio come nel caso della Cessione del Quinto). La delega di pagamento è infatti un accordo tra un debitore e un creditore che consente al debitore di autorizzare il creditore a riscuotere i pagamenti direttamente dal suo stipendio il necessario a saldare il debito. Chi può richiedere il Doppio Quinto dello stipendio? Il “doppio quinto” dello stipendio è una modalità di finanziamento che può essere considerata soprattutto da chi necessita di un prestito e sta valutando la cessione del quinto. Questa opzione consente di ottenere ulteriore liquidità, anche a coloro che già hanno una cessione del quinto in corso. Tuttavia, la somma delle due rate non può superare il 50% dello stipendio netto del richiedente. Coloro che desiderano ottenere un prestito con delega insieme alla cessione del quinto devono rispondere comunque a specifici requisiti. Questo tipo di prestito, infatti, può essere concesso solo ai lavoratori dipendenti che abbiano già attiva una cessione del quinto. I vantaggi del “doppio quinto” includono la possibilità di rinegoziare la rata mensile, ottenere quindi una durata più lunga e importi maggiori rispetto alla sola cessione del quinto. È importante notare che il prestito con delega non è legiferato dal DPR 180/50 e dipende dall’accettazione da parte dell’amministrazione pagante. A differenza della cessione del quinto, non è obbligatorio, e l’amministrazione non è tenuta a mettere in quota il contratto di finanziamento.
Il prestito finanziario come tipologia di prodotto che concede una somma di denaro – a un individuo, a un’azienda- con l’impegno a essere poi restituita alla parte cedente (l’istituzione finanziaria) è molto più antico di ciò che si possa pensare. Infatti, le prime tracce di prestito nel corso della storia si ritrovano già nelle civiltà sumere e babilonesi, malgrado secolo dopo secolo il prestito finanziario abbia attraversato diverse fasi evolutive, plasmando il mondo delle transazioni economiche e influenzando le dinamiche finanziarie globali. Il prestito finanziario nell’Antichità e nel Medioevo Le prime forme di contratti di prestito permettevano a un individuo di ricevere beni necessari alla propria sussistenza, quali cibo, bestiame o altri oggetti in cambio di una promessa di ritorno – già ai tempi di sumeri e babilonesi, con interessi annessi. Già all’epoca, nulla era lasciato al caso, tanto che queste tipologie di prestiti erano spesso regolamentate da leggi specifiche, che stabilivano le condizioni e le conseguenze in caso di mancata restituzione dei beni concessi. Durante il Medioevo, invece, le attività finanziarie furono soprattutto soggette all’influenza esercitata dalla Chiesa, che aveva diverse opinioni e assunse posizioni differenti sul prestito con interessi. Tuttavia, nel corso degli anni, le pratiche finanziarie di questo tipo iniziarono a diffondersi sempre di più e ad evolvere, aprendo la strada a figure professionali e istituzioni quali i banchieri e le prime forme di banche vere e proprie. La nascita delle banche nell’Età Moderna Il Rinascimento segnò un punto di svolta nella storia del prestito finanziario. Le prime banche cominciarono ad emergere in Italia e in altri paesi europei, offrendo servizi di custodia, scambio di valute e, naturalmente, prestiti. I Medici di Firenze furono uno dei primi esempi di una dinastia bancaria di successo. Con l’espansione delle attività commerciali e delle esplorazioni nel Nuovo Mondo, le esigenze di finanziamento crebbero, portando alla nascita di istituti finanziari più complessi e all’elaborazione di strumenti finanziari sempre più sofisticati. Il XIX e il XX Secolo: il prestito e la sua espansione globale Il XIX secolo vide la crescita delle istituzioni finanziarie su scala mondiale. Banche centrali e sistemi di credito nazionali divennero pilastri delle economie industrializzate. L’introduzione di nuovi strumenti finanziari, come le obbligazioni e le azioni, fornì nuove opportunità per il finanziamento aziendale e la raccolta di capitale. Il XX secolo portò ulteriori cambiamenti nel panorama finanziario, con l’espansione del credito al consumo e l’introduzione di carte di credito. Le istituzioni finanziarie divennero sempre più interconnesse a livello globale, con il prestito che giocò un ruolo cruciale nella crescita economica e nello sviluppo di nuove tecnologie. Digitalizzazione e nuove frontiere: com’è oggi il prestito Nel XXI secolo, il prestito ha subito una rivoluzione grazie alla tecnologia digitale. Piattaforme online offrono oggi servizi di prestito peer-to-peer, semplificando il processo e rendendo il credito più accessibile. La blockchain e le criptovalute stanno introducendo nuovi modelli di finanziamento decentralizzato, ridefinendo ulteriormente il concetto di prestito e investimento. Oggi, con le innovazioni tecnologiche in costante evoluzione, il futuro del prestito promette sempre più appeal, portando con sé nuove opportunità e sfide nel mondo finanziario. Il tutto è però iper regolamentato a tutela di ambo le parti, cliente e istituzione finanziaria.
La cessione del quinto, sempre più in crescita grazie alle nuove regole di trasparenza introdotte dalla Legge n.176 del 18 dicembre 2020, si conferma come un’opzione finanziaria attraente – e conveniente – per gli italiani. Da alcune indagini recenti emergono dati interessanti che mettono in luce come le condizioni di prestito possano variare in base alle regioni italiane, evidenziando chiaramente il vantaggio di questa opzione rispetto ai prestiti personali. Tassi di Interesse competitivi: un’analisi regionale della Cessione del Quinto Nel corrente quarto trimestre dell’anno, la cessione del quinto si distingue per la capacità di offrire tassi di interesse estremamente competitivi. Il tasso più favorevole ad oggi è del 4,71% per le cessioni del quinto pubblici, del 5,82% per i privati e del 5,79% per i pensionati. A titolo di confronto, il miglior tasso di un prestito personale nello stesso periodo preso in esame è invece del 7,63%. Differenze regionali: i numeri della Cessione del Quinto dal Nord al Sud L’analisi delle richieste di cessione del quinto nelle regioni del Nord, Centro e Sud Italia – Lombardia, Lazio e Campania – rivela dinamiche interessanti da osservare. La Lombardia emerge come leader per le richieste di cessione del quinto da parte dei dipendenti privati, rappresentando il 66,7% del totale regionale. Nel Lazio, questa percentuale è del 49,4%, mentre in Campania è del 38,4%. La Campania spicca per la più alta percentuale di richieste da parte dei dipendenti pubblici, raggiungendo il 36,6%. Nel Lazio è del 30,1%, e in Lombardia è del 16,8%. I pensionati mostrano un interesse significativo in Campania, con il 25,0% delle richieste, seguiti dal Lazio al 20,5% e dalla Lombardia al 16,5%. Durate estese, uno dei vantaggi della Cessione del Quinto Un punto distintivo della cessione del quinto è la possibilità di estendere la durata fino a 10 anni, un vantaggio che si traduce in importi più consistenti e in rate mensili che pesano meno sul portafoglio. In Campania, il 68,3% delle richieste è per durate di 10 anni, mentre nel Lazio questa percentuale è del 63,6%. Anche in Lombardia, il termine dei 10 anni prevale al 58,2%. Importi elevati: la Campania al vertice Considerando gli importi richiesti, la Campania emerge come la regione dove la cessione del quinto rileva i numeri più significativi. Il 41,5% delle richieste supera i 25.000 euro, con un importo medio di 22.300 euro. Nel Lazio, questa percentuale è del 30,8%, con un importo medio di 20.100 euro, mentre in Lombardia è del 30,7%, con un importo medio di 20.200 euro. Perché scegliere la Cessione del Quinto? Dalle analisi regionali emerge chiaramente che la cessione del quinto offre non solo tassi di interesse più bassi rispetto ai prestiti personali, ma anche condizioni favorevoli in termini di durata e importi. Scegliere questa opzione come finanziamento rappresenta dunque una decisione finanziaria sagace, perché consente di ottenere fondi necessari e liquidità in tempi rapidi e con costi finanziari contenuti, contribuendo così a soddisfare le esigenze economiche in modo decisamente più sostenibile.
La ricerca di soluzioni finanziarie può essere un processo complesso e apparire come un labirinto la cui uscita è impossibile da trovare: eppure, la delega di pagamento si presenta come un’opzione interessante per coloro che cercano prestiti con maggiore flessibilità e necessitano di un supporto in merito alla questione requisiti. In questo articolo, tratteremo la delega di pagamento per scoprire cos’è, come funziona e quali sono i requisiti fondamentali per accedere a questa forma di finanziamento. Cos’è la delega di pagamento? La delega di pagamento è un metodo di rimborso di un prestito che coinvolge il trasferimento diretto dalla fonte del reddito del richiedente. In sostanza, il debitore autorizza l’istituto finanziario a trattenere una porzione del suo stipendio o pensione prima che il denaro arrivi sul suo conto corrente. Come funziona la delega di pagamento? Possiamo riassumere il processo di approvazione di questa tipologia di finanziamento nei seguenti step: Autorizzazione del debitore Il richiedente autorizza l’istituto finanziario a trattenere una percentuale predeterminata del suo reddito mensile direttamente dalla fonte. Trattenuta automatica Una volta autorizzata, il datore di lavoro o l’ente previdenziale tratterranno automaticamente la somma pattuita e la trasferiranno direttamente all’istituto finanziario. Benefici per il richiedente La delega di pagamento semplifica il processo di rimborso, riducendo il rischio di dimenticanze o ritardi nei pagamenti. Inoltre, rispetto ad altri tipi di prestiti personali, la delega di pagamento offre condizioni più favorevoli, come tassi di interesse più bassi, considerando la maggiore sicurezza di rimborso. Quali sono i requisiti che occorrono per ottenere la delega di pagamento? Per accedere a un prestito tramite delega di pagamento, è essenziale soddisfare determinati requisiti: Situazione lavorativa stabile La delega di pagamento è associata a un impiego stabile. I richiedenti con un lavoro sicuro sono più attraenti per gli istituti finanziari. Consistenza del reddito Un reddito regolare è fondamentale. La delega di pagamento è più efficace quando il reddito del richiedente è costante e prevedibile. Consenso del datore di lavoro o dell’Ente Previdenziale È sempre necessario ottenere il consenso del datore di lavoro o dell’ente previdenziale per procedere con la delega di pagamento. Delega di pagamento e Cessione del Quinto: come funzionano insieme? La delega di pagamento può essere una soluzione finanziaria efficace per coloro che cercano prestiti con condizioni favorevoli e, inoltre, questo prodotto è affiancabile a una Cessione del Quinto già in corso. L’affiancamento della delega di pagamento a una cessione del quinto (un tipo di prestito in cui le rate vengono trattenute direttamente dallo stipendio o dalla pensione del debitore, fino a un massimo del 20% della sua retribuzione mensile netta) può infatti offrire vantaggi significativi. Aumento del limite di finanziamento Affiancando la delega di pagamento a una cessione del quinto, è possibile ottenere un importo di prestito complessivo più elevato. Mentre la cessione del quinto è limitata al 20% del reddito, la delega di pagamento consente di accedere a ulteriori fondi, in quanto prevede la trattenuta di una percentuale del salario in aggiunta alla cessione del quinto. Condizioni finanziarie agevolate La combinazione di queste due forme di prestito può influenzare positivamente le condizioni finanziarie complessive. L’istituto finanziario potrebbe essere più propenso a offrire tassi di interesse più competitivi, considerando la maggiore sicurezza e il flusso costante di rimborso derivante dalla delega di pagamento. Soluzione integrata Affiancare la delega di pagamento a una cessione del quinto dà vita a una soluzione finanziaria integrata, adattabile alle esigenze specifiche del debitore. Questo approccio può rendere più gestibile il rimborso dei prestiti e consentire una migliore pianificazione finanziaria.
La Cessione del Quinto dello Stipendio è una soluzione finanziaria sempre più diffusa tra i lavoratori che desiderano ottenere liquidità in modo rapido e conveniente. Ma come funziona esattamente questa forma di prestito? A chi è rivolta, e quali sono le implicazioni in caso di licenziamento o morte del richiedente? In questo articolo, forniremo una guida completa alla Cessione del Quinto, rispondendo a queste domande e altro ancora. Cessione del Quinto: cos’è? La Cessione del Quinto è un tipo di prestito personale il cui pagamento viene in certo modo garantito dal proprio stipendio. Questo significa che il pagamento delle rate avviene tramite trattenuta diretta sulla busta paga del richiedente. Ma perché “Cessione del Quinto”? Il termine deriva dal fatto che l’importo delle rate mensili non può superare un quinto (ovvero il 20%) dello stipendio netto del richiedente. Questa caratteristica rende dunque la Cessione del Quinto una tipologia di prestito particolarmente sicura per le banche e le finanziarie, poiché il rischio di insolvenza da parte del richiedente è di conseguenza notevolmente ridotto. Come Funziona la Cessione del Quinto? La Cessione del Quinto è una procedura semplice, rapida e regolamentata. Ecco come funziona la Cessione del Quinto passo per passo: Richiesta del prestito: il richiedente, ovvero il lavoratore, deve fare richiesta presso una banca o una finanziaria autorizzata. Solitamente, è possibile richiedere la Cessione del Quinto direttamente online o recandosi presso un’agenzia – proprio come con Fin Solution! Valutazione del requisito: la richiesta di liquidità del richiedente verrà valutata in base allo stipendio (o alla pensione) dello stesso. Come già accennato, il prestito concesso al richiedente non può superare il 20% dello stipendio netto mensile. Approvazione del prestito: una volta approvata la richiesta, il richiedente firmerà un contratto che stabilisce l’importo del prestito, il piano di rimborso del finanziamento e il tasso di interesse. Questi termini sono fissi e non possono essere modificati durante la durata del prestito. Erogazione del prestito: dopo la firma del contratto, il denaro viene erogato al richiedente in breve tempo. È possibile utilizzare tale liquidità per qualsiasi scopo, come ad esempio per consolidare debiti, affrontare spese mediche, o qualsiasi altra necessità finanziaria. Infatti, per accedere alla Cessione del Quinto non è richiesta alcuna motivazione specifica che sia vincolante in alcun modo per la richiesta di denaro. Rimborso: il rimborso avviene tramite trattenuta diretta sulla busta paga del richiedente. Questo significa che ogni mese, una quota fissa, pari al quinto dello stipendio, viene detratta automaticamente dalla busta paga e versata alla banca o alla finanziaria. Durata del prestito: la durata massima della Cessione del Quinto è di 120 mesi (10 anni), ma può variare in base all’età del richiedente e ad altre condizioni specifiche. Cessione del Quinto: come richiederla? Per richiedere una Cessione del Quinto, è necessario soddisfare alcuni requisiti: Lavoro dipendente: questa forma di prestito è riservata ai lavoratori dipendenti (siano essi privati, statali o pubblici), quindi è necessario avere un contratto di lavoro regolare. La Cessione del Quinto, però è riservata anche ai possessori di Pensione INPS (No Invalidità Civile!). Età: l’età del richiedente deve essere compresa tra i 18 e gli 88 anni non compiuti. La durata del prestito varia in base all’età, quindi i più giovani potrebbero avere una durata più lunga. Stipendio: il richiedente deve avere uno stipendio fisso. La Cessione del Quinto è basata su uno stipendio mensile regolare e non è concessa a lavoratori autonomi o professionisti. Una volta soddisfatti questi requisiti, il richiedente può procedere con la richiesta, fornendo la documentazione richiesta dal consulente, per poi attendere la fattibilità della Cessione. Cessione del Quinto in caso di licenziamento o morte Uno dei vantaggi principali della Cessione del Quinto è la sicurezza per il richiedente, rispetto ad altre tipologie di prestiti, come il prestito personale. Ma cosa accade in caso di licenziamento o di morte del richiedente? Ecco come funziona, in entrambe le situazioni: Licenziamento: in caso di licenziamento, la finanziaria è coperta dall’assicurazione rischio impiego che viene sottoscritta al momento della stipula del prestito. L’assicurazione dunque interviene ma con diritto di rivalsa verso il debitore nei limiti del TFR maturato fino a quel momento. Morte del richiedente: in caso di morte del richiedente, il debito residuo non passa agli eredi perché la società finanziaria e l’assicurazione non hanno diritto di rivalsa. La Cessione del Quinto è assicurata, e in caso di morte del richiedente, l’assicurazione copre l’intero importo residuo. Questo significa che i familiari non erediteranno il debito, e la polizza assicurativa coprirà l’importo rimanente. Come si Calcola la Cessione del Quinto? Il calcolo della Cessione del Quinto è abbastanza semplice. L’importo massimo che può essere trattenuto mensilmente non può superare il 20% dello stipendio netto del richiedente. Ad esempio, se uno stipendio mensile netto è di 1.500 euro, l’importo massimo della rata mensile sarà di 300 euro. Il tasso di interesse è fisso e concordato al momento della stipula del contratto. Questo tasso non può variare durante la durata del prestito. A Chi è Rivolta (e a chi NON è rivolta) la Cessione del Quinto? La Cessione del Quinto è rivolta principalmente a lavoratori dipendenti, ma anche i pensionati possono accedere a questa forma di finanziamento. Questi ultimi, infatti, possono ottenere prestiti sulla base della loro pensione mensile, con pagamenti automatici trattenuti direttamente dalla pensione stessa. Quali sono, invece, le categorie di lavoratori che restano escluse dalla possibilità di accendere una Cessione del Quinto? Lavoratori a tempo determinato (o con contratto di stage e apprendistato): i lavoratori con contratti a tempo determinato non possono beneficiare della Cessione del Quinto. Lavoratori a progetto: freelancer e lavoratori autonomi (partite IVA) con progetti a termine non possono richiedere la Cessione del Quinto.